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THE BIG APPLE
THE BIG APPLE
La routine
Scritto il 13 settembre 2020 da Paola
Ballo 1379 visualizzazioni 0 commenti Condividi l'articolo con un tuo amico
Avete presenta quando durante una serata di Social Dance, sull'inizio di un certo brano, tutti i lindy hoppers si precipitano verso il centro della sala per ballare insieme la stessa "coreografia"? Bene, quella è certamente una "routine".

In questo articolo, insieme a tante particolari curiosità, scopriremo le origini della routine per eccellenza, quella più scatenata e divertente di tutte (e si, anche la più complessa).

La versione più conosciuta (quella che balliamo ancora oggi) fu coreografata da Frankie Manning, ballata dai Whitey's Lindy Hoppers in un film nel 1937. Ma questa è la parte finale della storia



Per cui... partiamo dal principio!

Come prima cosa, non fatevi trarre in inganno dal nome: LA BIG APPLE non è nata a New York!

COLUMBIA, Carolina del Sud. Siamo nella metà degli ANNI '30

Esistevano i "JUKE JOINT", ossia dei bar con un jukebox ed un'area adibita per il ballo.

La leggenda narra che degli studenti bianchi passarono da uno di quei bar chiamato "Big Apple Night Club" (che in origine era una sinagoga), sentendone provenire una musica interessante. Dovettero convincere il gestore a lasciarli entrare, dato che il locale era per neri, ma quando ci riuscirono rimasero folgorati da quello che videro!

In pista c'era un gruppo di ragazzi neri che ballavano una danza nuova, estremamente libera e divertente! Erano disposti in cerchio e questo dava l'occasione ai timidi di ballare restando ai bordi e ai più coraggiosi di lanciarsi a turno nel centro del cerchio.



Da quel giorno, quei ragazzi tornarono più volte portando sempre nuovi amici, cercando di imparare ogni mossa e lanciando monetine ai ballerini in pista perchè non finissero gli spiccioli da mettere nel jukebox e continuassero a ballare, i bianchi sopra la balconata e i neri giù in pista.

Fu proprio così che "rubarono" quel ballo, battezzandolo con il nome del luogo in cui l'avevano scoperto.

Il Fenomeno Americano

La Big Apple si sparse a macchia d'olio fra gli studenti dei college del Paese e nelle più famose sale da ballo che da Est a Ovest scrivevano sui loro cartelloni:

"Stasera BIG APPLE! Il ballo che tutti possono fare!" o addirittura, fuori dai più piccoli club "Sorry No Big Apple. Not Enough Room!".





Giusto un anno dopo, quattro paginoni del LIFE decretarono che il 1937 sarebbe rimasto negli annali come "l'anno della Big Apple Dance". Tantissimi furono i contest e le competition dove i ragazzi passavano il loro tempo a sfidarsi.




La Svolta

Una giovanissima Betty Wood ne vinse uno ballando la ormai celebre Big Apple dance e così, da un ingaggio all’altro, Betty ed alcuni amici si esibirono in svariate occasioni, fino a giungere a New York, attirando l’attenzione di nomi importanti. 



Ne citeremo due: uno era Arthur Murray, intraprendente insegnante e proprietario di alcune scuole di ballo. 
Introdusse corsi di Big Apple aprendo diversi franchinsing e contribuendo ad aumentare la propria fama. Probabilmente lo sapete già, ma in tantissime città del mondo, ancora oggi, c'è una sede della scuola "Arthur Murray".

Il secondo che menzioniamo, e qui arriviamo alla storia del lindy hop, fu Whitey, il famoso manager dell'altrettanto famoso gruppo di ballerini, i Whitey’s Lindy Hoppers, che si trovò come altri sulla strada della Big Apple dance, e chiese a Frankie Manning, coreografo e componente della crew, di crearne una per il gruppo.



Frankie non aveva ma visto la Big Apple, ma gli tornarono alla mente le estati trascorse in una fattoria del South Carolina quand’era bambino, dove i lavoratori di colore cantavano e danzavano improvvisando proprio in un cerchio (il “ring shout”).

Così creò delle sequenze con diversi step di authentic jazz, dai quali venne fuori una routine ballata poi ogni sabato sera al Savoy Ballroom di Harlem. Questa routine, però, cambiava spesso perchè quando partiva la musica, i passi venivano "chiamati" estemporaneamente da uno, ed eseguiti dagli altri.



La Big Apple di Oggi

Com'è diventata famosa la versione coreografica che conosciamo oggi? 
C'è di mezzo un film! 

I Whitey’s Lindy Hoppers vennero ingaggiati per ballare la Big Apple di Frankie nella pellicola del 1939 “Keep Punching”. Fu quella che poi rimase alla storie ed è stata tramandata fino alle nostre attuali sale da ballo.

Curiosi di vederne un pezzetto (con la stessa musica su cui la balliamo oggi)? Cliccate nel video qui sotto!


Possiamo realmente dire che ciò che ci diverte in pista, porta con se un intero universo di culture, storia, vite, creatività e contaminazioni. Il tutto legato da linguaggi universali come la danza e la musica. Non ha colore, non rappresenta una sola identità ma tante, tutte insieme, in nome del desiderio di sentirsi vivi, semplicemente "condividendo". Questo è il meraviglioso principio che teniamo vivo, forse un po' inconsapevolmente, frequentando le sale da ballo e le lezioni di danze swing. Questo è ciò che con orgoglio possiamo sentire nel danzare insieme la Big Apple e che rendendo più consapevole, non può far altro che arricchire le meravigliose esperienze da lindy hopper di ognuno di noi.
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